Ci sono cose ovvie ma è come se il nostro cervello fosse programmato per farci capire queste ovvietà solo dopo averle sperimentate di persona.
Esempio: un adolescente sa che ubriacarsi non è mai bello eppure per la maggior parte di noi arriva il momento in cui…ti ubriachi. E allora capisci che quello che ti hanno detto è tutto vero. Potevi evitartelo? Si. Lo hai fatto? No.
E questo succede per una infinità di cose. Ecco qualche altro esempio ovvio:
Più che farti la lista di cose da fare, mettile nel calendario. Così passi all’azione.
Lavorare è bello ma se esageri ti consumi nel corpo e nella testa. E la tua produttività va a farsi benedire. Riposarsi dunque è il modo migliore di essere un buon professionista.
La salute è importante quindi idratarsi, dormire e mangiare tanta frutta e verdura non sono solo principi teorici.
Vivere bene con il nostro partner e avere amici aiuta a vivere meglio. La solitudine ma anche le relazioni tossiche, non fanno bene. Anzi ci fanno vivere di meno.
La vita è fatta di input. Finchè rispondiamo velocemente ai nuovi input siamo sul pezzo. Poi, ciao. E questo avviene a 30 anni come a 90 anni. Dipende da noi.
Se una cosa ci piace la facciamo sempre, se non ci piace. No. Poi non è detto che si debba fare solo quello che ci piace. Ma una volta che lo abbiamo capito possiamo organizzarci meglio o farcelo piacere o capire cosa non ci piace di quella data azione.
Esempio: a me può anche piacere mettere in ordine la casa, a tratti è rilassante, però non mi piace spostare le cose sulle superfici (mensole e pavimenti) per pulire o spolverare. O magari avere troppe nel cose nei cassetti ed essere costretto a stipare gli indumenti.
Quindi per me l’importante è tenere poche cose in giro.
Altra cosa scontata ma finchè non ci sbatti la testa non la capisci: delegare. Idealmente bisognerebbe poter delegare quelle cose che a noi proprio non ci piacciono. E spesso si tratta di microattività.