Instagram è un social network nato dall’intuizione di due ragazzi americani.
Successivamente acquisita da Facebook, Instagram oggi conta 300 milioni di utenti mensili di ogni nazionalità, razza e religioni.
Questi 300 milioni di utenti generano 30 miliardi di foto al mese (miliardo più, miliardo meno).
Parliamo dunque di una massa di immagini in cui ci sono selfie (250 milioni di foto) e cibo (163 milioni di foto) ma che sono sempre contestualizzati in un luogo.
E siccome il luogo c’è sempre, è proprio quello il grande potenziale che bisogna far scoprire agli operatori turistici!
Non solo, non esiste solo Instagram, ci sono anche altri strumenti meno popolari ma non meno potenti che permettono di raccontare il territorio.
Uno di questi è Steller, una applicazione per ora disponibile solo per telefoni con sistema operativo IOS (quelli della Apple per intenderci).
Steller permette di realizzare dei micro-magazine sfogliabili su cellulare che contengono testi e immagini realizzati dagli utenti.
Come ogni rivista, maggiore sarà l’accuratezza con cui le foto e i testi vivono in armonia fra loro, maggiore sarà l’efficacia del contenuto.
A questo bisogna aggiungere la disponibilità dei creatori dell’applicazione nel condividere i contenuti più meritevoli dando dunque grande visibilità agli autori.
Fra le numerose applicazioni disponibili sui nostri smartphone, l’ultima arrivata è Periscope, un prodotto lanciato nell’ultima settimana da Twitter.
Per quanto l’idea non sia nuova (applicazioni come Bemyeye già lo fanno), Twitter ha veicolato sulla sua vastissima user base la possibilità, offerta da Periscope di condividere in diretta dove si è.
Si diventa dunque dei reporter e dei narratori in prima persona.
Il potenziale di questo prodotto è immenso ma lo è anche il rischio di avere tantissimi contenuti di qualità normalmente bassissima.
Di questo e di altre applicazioni, senza mai dimenticare l’us0 concreto di Instagram parlerò domani nel corso di “Lezioni di Territorio”
L’appuntamento è il 31 marzo a Ferrara dalle 14.30
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